Tempistiche
Chi mi segue sa che negli ultimi anni mi sono occupato dei miei anziani genitori, prima mio padre nella sua pur breve ma fatale malattia e poi mia madre che ci ha lasciati nel dicembre scorso dopo alcuni mesi carichi di ansia e preoccupazioni. Ho fatto appena in tempo a trovare un nuovo appartamento e organizzare e completare il trasloco che tutto il mondo è stato travolto da questo tragico, surreale, dramma sanitario e sociale che ci colpisce tutti ma soprattutto i più fragili tra i nostri affetti.
Ecco… non posso fare a meno di pensare alle coincidenze, alla tempistica, alla “sincronicità” per cui mia madre se ne sia andata prima di tutto questo psicodramma collettivo. Lei, che ha vissuto la seconda guerra mondiale, non l’avrebbe sopportato, l’avrebbe comunque stroncata, e non sto parlando del virus.