Piccola Resistenza Digitale
Ho deciso di defascistizzare questo spazio. Sia ben chiaro, non è censura, ognuno rimane libero di esprimere le proprie opinioni nei propri spazi come io mi ritengo libero di esprimermi liberamente nei miei. Anche a questo è servita la Liberazione che si celebra oggi. Questo non significa però che le opinioni, seppur libere di essere espresse, siano superiori ai fatti, né che per una sorta di “par condicio” universale si possa impunemente riscrivere o negare la storia e i fatti a seconda delle comodità e delle mode del momento. Se si è (sempre e comunque) liberi di esprimere anche l’opinione più strampalata e di negare l’evidenza si deve anche essere disposti ad essere contraddetti e smentiti dai fatti. L’essere contraddetti e smentiti non è censura ma è l’anima della democrazia così come invitare, anche bruscamente, qualcuno ad uscire da casa propria quando si è insultati in ciò che è caro è un diritto di chiunque. Quindi, in nome della libertà conquistata col sangue 70 anni fa e del nostro comune diritto a esprimere le nostre opinioni, invito tutti i fascisti, leghisti, razzisti, grillisti e criptonazisti vari ad esprimersi liberamente a casa loro, nei loro propri spazi che io, dal mio canto, mi premurerò di tenere lontano dalla mia vista e attenzione.
L’invito a sparire dalla mia vista è esteso anche a tutti i difensori dell’onore di patria che si sono puliti il culo con il tricolore, a quei “cristiani” che si sono abbeverati alle fonti pagane del dio Po e che si battono per un crocefisso su ogni parete ma che, io so, in cuor loro vorrebbero appesi alle croci lungo le strade consolari quelli che non sono morti in fondo al mare. A quelli che ogni volta che si salva qualcuno da morte certa ti chiedono quanti soldi è costato. Ai quei difensori della famiglia sposati per la seconda volta in un casinò di Las Vegas. A quei “moderati” frequentatori di prostitute minorenni e a tutti coloro che hanno messo un portamonete al posto del cuore.
Statemi lontani.
Grazie.