Primo giorno di scuola
Allora… da domani mattina ricomincio il mio lavoro storico come formatore/insegnante/istruttore, chiamatelo come vi pare ma professore no vi prego, perché, tecnicamente e formalmente, non lo sono né mi sento compreso nel ruolo: tollero il prof minuscolo, tronco e colloquiale con i ragazzi ma solo per praticità e abitudine e non faccio tante storie per non sembrare snob.
Mi lascio alle spalle 2 mesi abbondanti di relax forzato da precariato, i miei tempi dilatati, le giornate in cui mi è stato difficile distinguere nel tempo passato davanti a questo schermo tra studio, lavoro, progetti vecchi e nuovi, riflessioni pubbliche e private e un po’ di cazzeggio da socialnetwork.
Si ricomincia con un ritmo cadenzato da orari e campanelle, cambi di aule e laboratori.
Si ricomincia con facce nuove e facce conosciute, obiettivi da portare fuori dalle carte dei progetti e rendere vita quotidiana, scienza e conoscenza, pratica e pensiero.
Si ricomincia a penare, a pensare veloce, a inventare situazioni, a scavare dentro e fuori di me, dentro e fuori di chi mi verrà affidato anche solo per qualche ora a settimana, scavare per trovare un appiglio, un gancio attaccato ad una cassa del tesoro che io lo so che esiste in fondo ad ognuno da qualche parte ma che non sempre riesco a tirare su.
Sarà dura ed esaltante come sempre, come è sempre stato. So già che avrò i miei momenti di sconforto quando mi sembrerà di non poterne più di sbattere la testa contro un muro di gomma e qualche volta mi sfogherò anche qui, in questo spazio virtuale, abbiate pazienza con me. Ma so anche che non mi risparmierò e ci metterò tutta la passione che ancora ho dentro, ci metterò tutta l’umanità che mi riesce di spremere da questa mia esperienza di vita di quasi cinquantenne. Urlerò, parlerò, scriverò su tastiere e lavagne, mi sbraccerò, farò da filtro tra il mondo e la classe, farò da buon esempio e, il meno possibile ma inevitabilmente, qualche volta da cattivo esempio.
Sarò vivo tra i vivi.
E se, solo uno tra coloro che avranno a che fare con me, fra qualche anno avrà un ricordo positivo di questo grugno pelato e penserà a questi giorni come una tappa importante nella sua vita, allora anche questa mia vita corrisponderà ad un segno più nell’economia generale dell’universo.
E mi auguro buon lavoro da me.