Viralità
Se c’è una cosa che non sopporto dei social network è quella smania compulsiva di condivisione del peggio e del banale.
Quella viralità perniciosa che hanno alcuni argomenti sensibili. Quella capacità memica di saltare da mente a mente e installarsi in profondità anche se hanno poco o nessun fondamento nella realtà oggettiva. Questo vale per il cagnolino da adottare, per il bambino oncologico, per la denuncia della casta, per la bufala di turno o la propaganda politica o la semplice notizia tarocca.
Non importa che sia vera, falsa o verosimile il virus si propaga alla velocità del pensiero.