Diritto di governare?
Sento sempre più spesso parlare di “legittimazione dal voto popolare” come di qualcosa che darebbe superpoteri di invulnerabilità e onnipotenza a chiunque ne fosse stato investito e come unico e solo criterio per definire democratico uno stato.
In realtà perché ci sia vera democrazia è necessario ma non è sufficiente ottenere il voto del popolo.
Anzi, se questo è l’unico criterio di cui si tiene conto ci si trova spesso dentro qualcosa di totalmente e diabolicamente diverso dalla democrazia e la storia è piena di esempi. Ogni dittatura (destra o sinistra) è stata ed è plebiscitaria e populista. La democraziache abbiamo “esportato” in paesi con culture non discendenti da quella greco-romana basate sul diritto, non funziona proprio perché basata solo su criteri elettorali e non di diritto.
È necessaria una piena separazione e totale indipendenza dei poteri Legislativo, Esecutivo e Giudiziario.
È necessario un pieno e rigoroso rispetto delle regole costitutive fatte di pesi e contrappesi.
In Italia le forzature e le commistioni incestuose tra poteri e funzioni sono state forzate oltre i limiti.
Si ottiene il governo grazie ai voti della maggioranza, ma poi si dovrebbe governare in nome e per conto di tutti, non della sola parte che ha votato chi si trova a farlo o addirittura in nome di un mandato messianico (“Solo Lui può salvarci!”).
Quello di governare non è un diritto di nessuno, ma un DOVERE e un ONERE.