Ricordati che non sei perfetto!
Ogni tanto, sui social network, qualcuno mi rammenta con saggezza predicatoria che non sono perfetto e che anche io ho i miei limiti. Lo ringrazio, certo, ma è come se mi si ricordasse che la Terra è tonda e un anno dura 365 giorni. Guardate che lo so benissimo eh! Conosco i miei difetti e i miei limiti meglio di chiunque altro. Alcuni di questi difetti li combatto e altri, invece, me li coccolo e coltivo. I miei limiti li rispetto quasi sempre. Solo raramente e con criterio faccio una pisciatina fuori per testare la situazione e vedere se posso permettermi di allargarmi un pezzettino per volta, lentamente senza danneggiare nessuno. Ho un ego abbastanza sano, senza patologie evidenti, nel senso che ho ben chiara la distinzione fra me stesso e il resto dell’universo. Quindi non capisco da dove venga l’impulso di dovermi ricordare questa cosa. Anche perché, almeno qui, in questa virtualità, non cerco affatto di nascondermi e non mi sforzo di sembrare più buono e simpatico e migliore di quel che sono. Anzi, di solito, dò proprio il peggio di me.
Però succede che, spesso, a seguito di qualche discussione per cui l’interlocutore esaurisce gli argomenti alla fine se ne esce con la solita pappardella ripiena di saggezza: «Ricordati che non sei perfetto!». Grazie eh! Mi sei stato d’aiuto, mi hai proprio illuminato con ‘sta rivelazione. Mò me lo segno vicino a quella che devo morire. Non me lo dimentico. Tranquillo.