Ciao, Valeria
Oggi ho dato l’ultimo saluto ad un’amica.
Non ci si sentiva e frequentava più da tanto tempo ormai. Forse troppo.
In realtà non so bene cosa abbia fatto e come abbia vissuto negli ultimi 20 anni. Ma era quella che si può dire, senza paura di essere smentiti, una persona di valore. E a sentire chi le è stato vicino, invece, fino all’ultimo, chi ha raccolto i suoi ultimi e come sempre lucidissimi pensieri: “Sono pronta, non ho paura” ho perso ogni dubbio in merito.
Qualche tempo fa, su Facebook, avemmo una discussione un po’ animata in tema di politica/religione e mi escluse dagli “amici” virtuali; ora mi pento di non averla più cercata, di non aver tentato un riavvicinamento per colpa di quel maledettissimo orgoglio che costituisce uno dei miei peggiori difetti. Mi dispiace davvero.
Oggi voglio ricordarla nel momento di maggiore nostra vicinanza quando lei era una strepitosa Pulcinella e io un presuntuoso Capitan Spaventa e insieme si cantava e si ballava il charleston su un palcoscenico parrocchiale di periferia.
Ciao, Valeria. Gli applausi sono tutti per te.