Esortazione a un cristiano
Mi rivolgo a te, amico cristiano.
A te che ostenti la tua religione a giustificazione e scudo dei tuoi pregiudizi.
A te che combatti per difendere i tuoi princìpi e i tuoi valori.
A te che ti vesti di croce e di spada.
A te che osi ergerti a difesa del tuo Dio.
A te che temi la vittoria delle forze del male.
A te che vedi ogni differenza con timore.
A te che il mondo è un mare in tempesta e bisogna lottare per non far soccombere il bene.
A te che sei in balia delle onde e temi per la tua vita anche se il tuo Maestro è lì vicino a te, nella stessa barca.
A te che con la tua spada mozzeresti le orecchie ad un esercito per impedire la crocifissione.
A te che hai scelto una fede minuscola e hai dimenticato la Speranza e l’Amore.
A te la cui Fede è inferiore alla mia che pur mi vanto di averla ormai perduta.
Mi rivolgo a te, amico cristiano, con parole non mie: “Rimetti la spada nel fodero. Perché sei così pauroso? Non hai ancora Fede?”
Marco 4,35-41 –
In quel medesimo giorno, verso sera, disse loro: “Passiamo all’altra riva.” E lasciata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui. Nel frattempo si sollevò una gran tempesta di vento e gettava le onde nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: “Maestro, non t’importa che moriamo?”. Destatosi, sgridò il vento e disse al mare: “Taci, calmati!”. Il vento cessò e vi fu grande bonaccia. Poi disse loro: “Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?”
Giovanni 18,10-27 –
Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la prese e colpì il servo del sommo sacerdote, recidendogli l’orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco. Ma Gesù disse a Pietro: «Rimetti la spada nel fodero; non berrò forse il calice che il Padre mi ha dato?»