L'unione non fa la forza
L’unione non fa la forza, l’unione fa il branco. Il branco ha bisogno di un capobranco e, per colpa di Darwin, il capobranco sarà sempre il più feroce e prevaricatore; un aspirante capobranco senza queste caratteristiche verrà rifiutato dal branco stesso o spodestato facilmente in seguito.
Quella del gruppo che lavora unito per il bene di tutti è una grande illusione, un mito ingenuo, una mistificazione per tenere unito il branco: non è mai successo, il gruppo lavora unito guidato dal suo capogruppo per il bene del suo capogruppo e basta.
Non c’è scampo.
Non ci si salva tutti insieme; ognuno deve salvarsi per conto suo e cercare di convincere i più vicini a fare lo stesso. Bisogna spezzare la logica del branco, disperdere il gregge, bisogna che ognuno pensi con la propria testa, liberamente.
L’unico altruismo valido è quello spontaneo, estemporaneo nei confronti del “prossimo”, nei confronti del vicino in difficoltà da applicare subito al momento senza pensarci troppo.
Tutte le altre forme di altruismo organizzato, collettivismo, sono soggette a manipolazione perché nel gruppo la mente umana cambia modalità di funzionamento, diventa dipendente, si sintonizza a ricevere input dal gruppo stesso e reagire di conseguenza.